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Il 19 febbraio 2013 noi che non siamo giornalisti scrivevamo....
SALVIAMO IL SALVABILE
20 maggio 2012: ritorno matematico in serie A, dopo 20 anni.
17 febbraio 2013: ritorno di fatto in serie B, manca solo la matematica.
Potremmo sintetizzare così questi 9 mesi che hanno partorito uno dei Pescara più deludenti, passando in pochi mesi dal Pescara più bello a quello più brutto, un’altalena di emozioni assurda e inaspettata che hanno dovuto subire i tifosi (o clienti che dir si voglia, dipende dai punti di vista).
La società ha sbagliato tutto quello che era possibile sbagliare, dal mercato estivo (sia giocatori che tecnico) a quello invernale dove ha commesso gli stessi identici errori (sia giocatori che tecnico), dilapidando anche il vantaggio che con tanta fortuna si era riusciti ad avere alla fine del girone di andata.
Stendiamo invece un velo pietoso sulla questione e gestione dei prezzi di abbonamenti e voucher dove i tifosi-clienti sono stati fatti svenare da prezzi folli ricambiati da uno spettacolo indecoroso in campo.
E’ vero che il Pescara ha fatto sempre la comparsa in serie A, ma la cosa che fa più rabbia in quella che purtroppo è una retrocessione annunciata, è la pochezza disarmante di questa squadra che mai è stata in grado di poter imporre il suo gioco sin dalle prime uscite stagionali (vedi amichevole a Teramo o Coppa Italia col Carpi), mai una gara dove ci siamo appigliati alla sfortuna o che il portiere ospite abbia fatto miracoli.
Una pochezza accompagnata da atteggiamenti della società fatti di superbia e presunzione minimamente scalfiti nemmeno di fronte alla cruda realtà dei numeri impietosi (peggior attacco, peggior difesa, squadra che ha subito più sconfitte).
E così noi tifosi ci ritroviamo “cornuti e mazziati” a soffrire settimanalmente sia emotivamente che economicamente.
Sarebbe bastato chiedere scusa per questo martirio, ma invece sembra quasi che vada tutto bene…
La classifica ci darebbe ancora speranze di salvezza (visto che il Siena ci crede fortemente avendo gli stessi punti nostri e addirittura anche il Palermo due lunghezze dietro), ma dovremmo sperare in un Pescara che non si è mai visto quest’anno.
Il punticino di Palermo ci aveva illuso e fatto immaginare una squadra che potesse riprendersi dopo i pesanti ko consecutivi negli scontri diretti, mentre la prestazione di domenica ha dato una mazzata praticamente decisiva al campionato, anche guardando il calendario che ci aspetta.
Anche Bergodi dopo una prima parte dove aveva risollevato la squadra almeno dal punto di vista agonistico e caratteriale, sembra aver perso la bussola, quasi come il suo predecessore.
Ma mancano ancora 13 partite e non è pensabile mollare tutto e andare incontro solo a figuracce fino a maggio.
Ora l’unica cosa da fare è salvare il salvabile che vorrebbe dire almeno mantenere il terz’ultimo posto in modo da essere la prima ripescata in caso di sviluppi a fine campionato sulle note vicende del calcioscommesse, ma visto l’andamento delle altre, sarà arduo anche questo compito.
Magari si potrebbe sperare che la squadra d’ora in avanti giochi libera mentalmente senza aver più nulla da perdere, sperando che almeno si finisca con onore e senza disonorare ulteriormente la maglia.
La società ha tutto il tempo per programmare per bene il prossimo campionato (voci sempre più insistenti parlano del ritorno di Zeman) allestendo una squadra all’altezza della situazione facendo leva sugli investimenti che, se sarà serie B, in pochi potranno permettersi visti i soldi derivanti dal cd “paracadute”, dalla seconda tranche di Verratti e dalle tante cessioni che frutteranno un bel po’ di soldini, a partire da Quintero.
Lunedì ci aspetta una Lazio arrabbiata dalla scoppola di Siena: in teoria sarebbe la partita cui tengono maggiormente i tifosi, ma visto anche quanto accaduto all’andata sarà meglio non fare alcun tipo di proclama e non chiedere nulla.
Magari ci porterà bene….
fonte: https://www.solopescara.com/content/news/News_Item.asp?content_ID=2154
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Inserita il: 27/03/2021
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